www.comune.alessandria.it

La personificazione del Tanaro e del Bormida in
un affresco nel Palazzo della Camera di Commercio

Il territorio su cui sorge la città
presenta numerose tracce di un antico passato. Reperti archeologici del periodo neolitico, risalenti al V e al III millennio a.C.
riportano tracce dell'occupazione del suolo già dopo l'ultima
glaciazione. Sono frequenti anche i rimandi alla vicina etnia ligure
degli Statelli. Durante il III secolo a.C. vi furono i primi
contatti con la cultura latina e, nel frattempo, con i celti ed i galli.
L'avvento romano segnò un netto mutamento sia sul territorio che sulle
abitudini di vita: vennero creati gli insediamenti di Dertona (Tortona),
Libarna, Forum Fulvii (Villa del Foro), Marengo. L'avvento del
Cristianesimo porterà con sé il culto dei santi Dalmazzo e Siro.
Dopo numerose invasioni barbariche (Visigoti ed
Ostrogoti), e longobardiche, l'assetto territoriale e la cultura
subirono notevoli cambiamenti; l'economia agricola crebbe a discapito
di quella cittadina, trasformando la zona in insediamento a carattere
prevalentemente rurale. Nell'VIII secolo visse san Baudolino, che
in seguito divenne patrono della città. A quell'epoca la struttura
cittadina non era ancora stata definita: esistevano vari borghi
distinti (Marengo, Rovereto, Bergoglio, Gamondio), ognuno con la
sua identità. Rovereto, in particolare, aveva all'interno delle
sue mura un castello di cui si trova traccia negli antichi documenti.
Solo nel XII secolo, e precisamente nel 1168, per volontà di papa
Alessandro III (da cui il nome) i borghi vennero uniti per creare
un baluardo contro le mire espansionistiche del marchese del Monferrato,
e per creare una difesa degli interessi commerciali verso la Liguria.
Alessandria viene duramente assediata da Federico Barbarossa;
durante questo periodo nacque la leggenda
di Gagliaudo che, con la sua astuzia, riuscì a salvare la
città dall'assedio. Più tardi, tuttavia, il Barbarossa riuscì nel
suo intento. Durante l'epoca dei comuni l'economia
cittadina diventa sempre più fiorente, grazie anche alla sua posizione
geografica strategica, tra la pianura Padana e la Liguria. Nel frattempo
nel borgo Rovereto cresce l'importanza del convento
di Santa Maria di Castello. Le mire espansionistiche portarono
ben presto la città in lotta contro i centri vicini (in particolare
Casale). Dopo il dominio visconteo passò agli Sforza (1450)
e poi sotto l'impero di Carlo V; subì poi la dominazione spagnola
durante la quale numerose carestie ed epidemie di peste decimarono
la popolazione. Nel 1713 passò ai Savoia, col ruolo di fortezza
militare, e venne dotata, nel 1728, di una poderosa Cittadella
costruita sull'antico quartiere Bergoglio. La città passò poi
alla Francia e venne attaccata dagli austriaci. Il 14 giugno 1800
Napoleone vince gli austriaci a Marengo, nella famosa battaglia.
Alla caduta di Napoleone ritorna ai Savoia, ma sorgono presto moti
patriottici guidati da Santorre di Santarosa. La città è in forte
espansione e l'economia in grande sviluppo; nasce la fabbrica di
cappelli Borsalino e l'attività culturale muove i suoi primi
passi. Le due guerre mondiali portano distruzione e morti, ma il
dopoguerra vede un'intensa attività di ricostruzione. Tra gli anni
'70 ed '80 si sviluppano interi nuovi quartieri e riprende l'attività
economica, sino alla recente alluvione del 1994, che segna un periodo
di arresto. L'attività cittadina ricomincia ben presto, assieme
alla ricostruzione degli edifici danneggiati, e culmina nella presentazione
di un nuovo ponte progettato dall'architetto americano R. Meyer
.
Grande importanza riveste la Cittadella settecentesca,
raro esempio di architettura militare ancora esistente, progettata
da Ignazio Bertola, architetto militare dei
Savoia. Sorge accanto all'argine del fiume Tanaro ed è a pianta
stellare, con sei baluardi attorniati da fossati. Era dotata di
bastioni difensivi che ora sono identificabili con l'anello stradale
che la circonda; all'interno sorge il quartiere militare con i suoi
edifici che ospiteranno tra breve tempo attività legate all'ambito
cittadino. La cittadella ospitò, tra gli altri, anche Giuseppe Garibaldi
prima del suo esilio a Caprera.
Tra i palazzi cittadini ricordiamo quelli siti nella
centrale piazza della Libertà: primo fra tutti Palazzo Ghilini,
progettato dall'architetto Benedetto Alfieri, importante esempio
di architettura barocca piemontese, con i suoi due atrii successivi
(ottagonale e rettangolare) che danno sui cortili e lo scalone a
tenaglia. Ora è sede della Prefettura e della Provincia. Altro edificio
di notevole importanza è palazzo Cuttica di Cassine, in via
Parma, del XVII secolo, con ricche decorazioni rococò e neoclassiche
all'interno. Era stato destinato a sede del Conservatorio "Antonio
Vivaldi".
Foto storica di Piazza Vittorio Emanuele II
|
|
Il palazzo del Municipio, conosciuto come palazzo Rosso
per il colore della sua facciata, è dotato di portici che si affacciano
su piazza della Libertà e da un famoso orologio a tre quadranti,
con fondo blu, la volta celeste, le fasi lunari e, sulla sommità,
il galletto rubato ai casalesi nel 1215. L'edificio fu progettato
da Giuseppe Caselli e costruito a partire dal 1772; vi era annesso
anche il teatro municipale, distrutto durante la seconda guerra
mondiale. Occorre ricordare anche il palazzo del Presidio militare,
ora dismesso, ed il palazzo delle Poste e Telegrafi,
in stile razionalista, costruito a partire dal 1939, decorato in
facciata da un mosaico di Gino Severini .
Altro importante esempio di
architettura è il palazzo dei principi Guasco, settecentesco, che
presenta sulla via omonima una facciata con mattoni a vista. |
da www.Panoramio.it | |
In seguito alla distruzione dell'antico duomo da parte di Napoleone
(1803), Edoardo Arborio Mella costruì, tra il 1875 ed il 1879, l'attuale
Cattedrale, in via Parma, adiacente a piazza della Libertà,
con l'alto campanile (secondo in Italia dopo il "Torrazzo"
di Cremona) . Sono conservati nell'edificio numerose opere di Guglielmo
Caccia detto il Moncalvo e la statua della Madonna della Salve,
patrona della città.
|
L'arco trionfale eretto nel 1768 a ricordo del passaggio in
città di Vittorio Amedeo III e della regina Maria Antonietta
Ferdinanda. |
La chiesa di Santa Maria del Carmine (via
Guasco), in stile gotico, fu eretta dai frati carmelitani
attorno al XIV secolo e fu ampliata nel secolo successivo
con l'aggiunta di un chiostro con loggiato. All'interno sono
conservati dipinti di pregio. |
Santa Maria della Sanità ( da www.panoramio.it) |
Piazza Marconi (da www.panoramio.it)
|
Piazza San Lorenzo (da www.panoramio.it)
|
Edicola di San Giorgio con il Drago (da www.panoramio.it)
|
L'antico borgo Rovereto accoglie il più noto
e importante edificio ecclesiastico cittadino, la chiesa di
Santa Maria di Castello e lo splendido chiostro
annesso. All'interno della chiesa sono visibili tracce dell'antica
costruzione risalente al VI e al IX-XI secolo |
Il castello di Castelceriolo, frazione di Alessandria, di
origine Duecentesca appartenuto ai Ghelini e ai Sambuy. |
|