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Castelnuovo
Bormida (Al)
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(da "I castelli del
Piemonte" Ed. Gribaudo) |
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È probabile che già in epoca romana si formasse in
questa zona un piccolo centro abitato presso il passaggio a guado
della via Emilia che nel tratto Aquae Statiellae-Derthona
intersecava il fiume Bormida. Controversa tra gli storici la presenza
nell' area castelnovese di un fondo rustico dell' età del
basso impero (IV- V secolo dopo Cristo), al quale danno la denominazione
Falmecianum. I primi documenti scritti riguardanti l'attuale
nucleo abitativo risalirebbero, secondo i sostenitori della tesi
Falmecianum Formentiana, agli inizi del secolo XI. L'architettura
religiosa di Castelnuovo Bormida vanta alcuni interessanti monumenti,
oltre ad altri purtroppo andati perduti come la Chiesa di Sant'
Angelo, la Cappella di San Giacomo (1192) e la Chiesa di Sant' Andrea
(XVI secolo) che sorgeva tra le attuali vie Cavalchini e Airaldi.
Particolarmente interessante è la Parrocchiale dedicata ai
Santi Quirico e Giulitta, ampliata nella prima metà del XVIII
secolo, dall' originario nucleo romanico. Il monumento simbolo di
Castelnuovo è, comunque, il Castello, imponente struttura,
frutto di una stratificazione di interventi collocabili tra il XIV
ed il XVII secolo. In una descrizione tardocinquecentesca conservata
nell' Archivio di Stato a Torino l'edificio viene diviso in due
parti: Castel Vecchio che comprende un'alta torre centrale, ed il
Palacio Novo. Curiosamente mentre la prima è in stato discreto
di conservazione, la seconda è in stato di avanzato degrado.
Probabilmente al tardo Quattrocento appartiene il bastione di forma
quadrata che domina l'accesso al paese dalla strada verso Cassine.
L'intero edificio, di forma grossolanamente trapezoidale, con il
lato maggiore verso il Bormida e quello minore verso la strada per
Cassine, era cinto da mura sull' intero perimetro.
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)
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