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Ponzano(Al)

Centro agricolo del basso Monferrato, è situato sulla dorsale
collinare che segna lo spartiacque fra la valle del torrente Stura
e quella del suo affluente rio Menga.
Donato dall' imperatore Arrigo II alla Chiesa di Vercelli nell 1014,
nel secolo successivo divenne feudo dei marchesi Del Bosco, che
nel 1180 lo cedettero ad Alessandria. Ebbe quindi signori propri
che nel XIII secolo riconobbero la giurisdizione dei marchesi del
Monferrato, i quali lo concessero in seguito ai Saliceti e, con
titolo comitale, ai Della Chiesa di Cinzano. Anche Salabue, che
era comune fino al 1928 ed è ora una frazione di Ponzano,
fu posseduto dai marchesi del Monferrato e ceduto in feudo ai Natta
di Casale, dei quali rimane ancora il castello, in buone condizioni.
Risistemato all' inizio dell' Ottocento, il Castello di Ponzano,
di proprietà dei conti Cavallero, conserva una torre della
costruzione originaria, risalente al XIII secolo. All'interno si
conservano una raccolta di libri di argomento militare e rari documenti
e cimeli risalenti alla prima e alla seconda guerra mondiale. Fra
questi meritano particolare attenzione il plastico su cui è
stata progettata l' offensiva di Vittorio Veneto, con autentica
del generale Diaz, l'originale del progetto operativo di Vittorio
Veneto, a firma Cavallero e controfirmato Diaz, un epistolario di
notevole valore storico, con autografi dei massimi capi militari,
fra cui ancora Diaz, Badoglio, Cadorna, Foch, Weygand, il duca d'Aosta,
Caviglia, Giardino, e l' arciduca Giuseppe.
La Parrocchiale di San Giovanni Battista conserva un bel mobile
di sagrestia del Seicento, riccamente decorato.
Il Castello dei conti Cavallero a Salabue attestato
per la prima volta in un atto del 1431 con cui il marchese Paleologo
lo conferisce ai Di Setaria, il castello passa attraverso diversi
proprietari per giungere fino ai Davico, cui tuttora appartiene.
L'edificio è composto di tre ali: una delle laterali tennina
all'ultimo piano con un'elegante loggia. Nell'ala mediana si apre
una finestrella ad arco ribassato, dai connotati quattrocenteschi.
Nella parte posteriore, un motivo ornamentale a denti di sega e
alcune feritoie indicano che l'edificio era in grado di svolgere
una difesa autonoma. Ed è proprio da questi indizi che emerge
la caratteristica particolare di Salabue: siamo di fronte a un'
antica entità difensiva, risalente al tardo Trecento, costruita
a difesa non solo di interessi signorili, ma anche dei prodotti
della terra e dei contadini.
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)
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