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Solero
(Al)
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da www.panoramio.com |
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L'abitato, con la sua pianta raccolta entro un perimetro rettangolare
intorno a un castello, rivela la sua antica struttura medioevale.
La forma originaria del toponimo, Solaria e Solarium,
attestata nell'XI e nel XII secolo, rispecchia esattamente 1'etimo, il
latino Solarium, inteso nel significato di "casa rurale".
Le forme Solerio e Solerum, più vicine a quella
attuale, compaiono a partire dal 1176. Una tesi meno accreditata propone
la derivazione da sauleriwn, luogo ricco di salici.
Di origine romana, nel 773 Solero fu concesso da Carlo Magno in feudo
ai canonici di San Martino di Tours, a cui poi Carlo il Grosso lo confermò.
La Parrocchiale dei Santi Perpetuo e Bruno, di origine
romanico-gotica, è stata più volte rifatta e ha subito numerosi
restauri. Il fianco destro dell' edificio, costruito in mattoni, si affaccia
sulla centrale piazza Vittorio Emanuele II ed è situato vicino
al moderno Palazzo del municipio. Oltre via Conte Cristiani, che si apre
all'angolo opposto di piazza Vittorio Emanuele II, e lungo via Faà
di Bruno, che da quella strada si diparte, sorge il cinquecentesco Castello
dei Faà di Bruno. Si tratta di una piccola costruzione
di stile rinascimentale, affiancata da una torre merlata coperta, aggiunta
all'edificio originario nel XIX secolo. La torre situata in posizione
angolare, è abbellita da tre ordini di bifore. Il terreno antistante
al castello è stato trasformato in un parco pubblico e contiene
un interessante pozzo coperto da una cuspide in laterizi sorretta da gradevoli
archetti a sesto acuto. Un altro pozzo, aperto e ornato
da uno stemma, è situato nel cortile del castello.
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)
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