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Castagnole
delle Lanze(At)
Castagnole delle Lanze, a sud-ovest del capoluogo astigiano, è
raggiungibile percorrendo la strada statale che da Asti attraversa
Isola e Costigliole d'Asti.
Verso la metà del X secolo la denominazione del luogo sembra
essere Casteniola, probabilmente derivata da Castinea
presente nel tardo latino (da cui ha origine la pronuncia del piemontese
settentrionale castegna) e castanea, onde l'italiano
castagna. Il toponimo quindi ne rappresenta un diminutivo. Il determinante
"Lanze" si deve invece al nome di Manfredi I -Lancia conte
di Loreto e di Castagno le, nonché marchese di Busca dal
1190. Lancia, in realtà, era solo il soprannome di Manfredi,
il quale, narra la leggenda, venne così chiamato perché
in gioventù fu nominato lancifero alla corte di Federico
Barbarossa.
Nel cuore del centro storico, sulla sommità di una piccola
altura, si erge la bella Parrocchiale di San Pietro in Vincoli.
Sostituisce la precedente chiesa cimiteriale, già documentata
nel XIII secolo, un tempo ubicata nei pressi della piazza Carlo
Giovannone.
Quest'ultima, nel 1570, era stata chiusa al culto per via delle
sue strutture oramai vetuste e fatiscenti. Il vescovo di Alba, monsignor
Leonardo Marino, invitò allora la comunità a trasferire
la sede parrocchiale nella chiesetta dedicata alla Madonna delle
Grazie che si sarebbe poi dovuta ampliare e ristrutturare così
da accogliere degnamente i numerosi castagnolesi. In seguito, tuttavia,
il vescovo di Alba Vincenzo Marino, cugino di monsignor Leonardo
Marino, decretò l' abbattimento della prima Chiesa di San
Pietro e di quella della Madonna delle Grazie, rendendo improrogabile
la costruzione di un nuovo edificio. I lavori, iniziati nel 1681,
si conclusero nel 1701. La pianta della chiesa è a una sola
navata con cinque cappelle sui fianchi e un ampio coro quadrato.
Gli altari, alcuni dei quali interamente scolpiti nel legno, non
sono tutti della stessa epoca poiché vennero eseguiti in
tempi diversi. Fra gli altri è da segnalare senz'altro quello
maggiore che si crede eseguito su disegno dell' architetto regio
Benedetto Alfieri. A rendere ancora più ricca e imponente
la chiesa, è il fregio che corre lungo il cornicion_ sovrastante
il presbiterio e il coro. E una profusione di stucchi dorati dove
si contano oltre 200 putti, modellati nelle pose più diverse
tra volute e festoni con fiori e frutta.
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore)
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