Montechiaro
(At)
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Chiesa
di S. Bartolomeo
Eretta nel sec. XIII
Struttura attuale
1765 |
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Torre
Civica Sec XIII |
Chiesa
di S. Caterina
Eretta nel 1696
su resti medioevali
del Sec XIII |
Chiesa di
SS Nazario e Celso
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I voltoni
di Montechiaro
Si tratta
dello parte del paese dove annualmente la Rebaudengo
Arte organizza la festa degli artisti. Via Vittorio
Emanuele
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Monte Chiaro
dalle piu' antiche fonti documentarie deriverebbe dal
latino " mons clarus". E abbastanza incerto
il significato da dare al termine "clarus",
essendo per alcuni da intendersi come "spoglio di
alberi" e per altri alla "bianchezza del terreno.
Precedentemente la nascita di Montechiaro,
che si puo' far risalire al XIII secolo, vi erano nella zona circostante
tre borgate con le rispettive chiese parrocchiali: il borgo Mairano
con la chiesa dei SS Nazario e Celso distante dal concentrico attuale
non meno di 1800 metri; quello di Maresco, con la chiesa
dedicata a S. Vittore, distava dal concentrico altrettanto; e
quella di Pisenzana che era lontana poco meno di un migliaio di
metri dal colle dove sorge ora il paese. L' attuale chiesa di S. Maria
di Pisenzana molto probabilmente è solo una parte dell' antica chiesa
parrocchiale. Le tre chiese parrocchiali avevano il loro cimitero
attiguo, come allora si usava. Le case delle tre borgate erano raccolte
attorno alla loro parrocchia; e nelle vicinanze della chiesa di San
Nazario vi è una regione che si innalza dal terreno circostante
chiamata Castelmairano, forse perchè a quei tempi esisteva un castello.
Ma le popolazioni delle tre borgate a causa delle continue guerre con i
vicini furono costrette a raccogliersi sul colle piu' alto del
territorio dove si trova attualmente il paese.
Tra il 1191 e 1206, durante la guerra
contro il marchesato del Monferrato, Asti fece di Montechiaro
una salda e munita fortezza. Lo stato di alleanza con Asti
si protrasse per secoli su un piede di quasi parità . Nel
secolo XIV passa sotto i Visconti, successivamente sotto i
francesi e infine il paese venne incorporato nello Stato Sabaudo.
Gli avvenimenti che seguirono furono quelli che dovette passare
il piccolo stato pemontese: guerre, invasioni, carestie e
le immancabili pestilenze . Una testimonianza dei caduti che
questo paese ebbe piu' recentemente dalla guerra di Crimea
del 1855 alla Prima Guerra Mondiale (1915- 18) l'abbiamo nella
lapide dedicata ai caduti davanti al Municipo. Come per tutti
i paesi italiani anche per Montechiaro la Grande Guerra fù
in quanto a numero di morti la più disastrosa: 23 morti, pochi
rispetto ai 600.000 che complessivamente si ebbero in Italia
durante quel conflitto, tanti se si tiene conto del numero
degli abitanti che aveva allora il paese.
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