L’etimologia del nome secondo
alcuni studiosi deriva dal latino monticulus (piccolo monte), secondo
altri da mons tilius (monte dei tigli). Non sembra invece accettabile
l’opinione tradizionale secondo cui Montiglio deriverebbe dai tre fratelli
Montiglio cui Carlo Magno donò le terre in questione.
Se mai sarebbe più logico il contrario
ossia il feudo dà origine al cognome dei Signori del feudo medesimo. Sappiamo
che le più antiche notizie di Montiglio compaiono in documenti di fine
secolo IX come compreso nella contea del Monferrato. Il primo signore
fu il visconte Roberto agli inizi del 900. Nel corso dello stesso secolo
passò al marchese Berengario II, poi al conte di Vercelli Aimone di Mosezzo.
Successivamente i discendenti Radicati mutarono il cognome in Montiglio.
L’imperatore Federico Barbarossa nel
1164 riconobbe la Signoria del luogo ai Marchesi di Monferrato.
Tra il 1100 e il 1200 scoppiò la guerra con il comune di Asti che voleva
assoggettarlo.
Montiglio rimase sotto la signoria del Monferrato fino al 1290, anno in
cui il marchese Guglielmo di Monferrato fu condotto prigioniero ad Alessandria.
Da allora Asti dominò per circa trent’anni.
Quando Asti cadde sotto la signoria Angioina, Montiglio tornò ai signori
di Monferrato.
I feudatari locali avevano in ogni modo esercitato il potere diretto,
costituendo con passaggi e divisioni un consortile signorile.
Fecero parte del consortile numerose
famiglie locali fra cui Malpassuto, Cocastello, Meschiavino,
Grisella, de Braida e soprattutto i Cocconito titolari del feudo e proprietari
del castello che trasmisero il tutto ai marchesi di Borsarelli di Rifredo.
Nel 1617 Montiglio fu assediato e conquistato
dai Savoia e ceduto l’anno successivo al duca di Mantova.
Nel 1657 Montiglio fu nuovamente assediato e conquistato dalle truppe
francesi.
Solamente nel 1708 Montiglio fu aggregato allo stato sabaudo.
Attualmente il castello è di proprietà
di una società che cura corsi di formazione sulla comunicazione ed è un
laboratorio d’arte e cultura.
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