Quasi al confine con la provincia di Torino, all'estremo nord-ovest
dell' Astigiano, su una dorsale collinare situata fra due piccole
valli, si adagia in bella posizione il paese di Pino d'Asti. L'origine
del nome dell'abitato non pare dubbia: deriva infatti certamente
dal
la presenza di pini nel territorio, o più probabilmente di
un grande albero di tale specie, in grado di fornirne una specifica
connotazione; nelle fonti antiche è citato come Pinetum.
Pino d'Asti, nei secoli passati chiamato Pino di Castelnuovo per
la sua vicinanza a quest'ultimo, fin dall'alto Medioevo risulta
compreso nel comitato di Monferrato: il feudo è attribuito
dapprima a una famiglia che prende il nome dalla località,
poi ai signori di Cocconato che lo tengono per oltre tre secoli
(fra il 1770 e la prima metà del Quattrocento). Da allora
in poi tuttavia parteciperanno al dominio dei Cocconato altre famiglie,
fra cui gli Avogadro e gli Appiani; nel Settecento, esclusi ormai
i conti di Cocconato, intervengono altre casate. i Freilino e gli
Scozia, che si dividono in parti uguali i diritti feudali, lasciando
solo alcune minori porzioni ad altri titolari.
Testimone del passato rimane oggi il Castello,
posto sulla sommità del colle attorno a cui si raggruppano
le case del paese: pur risalendo, come è frequente nell'
Astigiano, all'epoca medioevale (forse al XIII secolo), è
stato in gran parte trasformato nel Seicento e nel Settecento. Ancora
nel Novecento ha subito profonde modificazioni prima di essere soggetto
al vincolo posto dalle Belle Arti nel 1944, e ha visto il crollo
della grande torre circolare che lo caratterizzava: oggi si presenta
in parte intonacato di recente sicché il suo aspetto complessivo
poco ricorda il tipo del castello medioevale, almeno per quanto
riguarda la facciata verso sud.
La Parrocchiale della Madonna del Carmine è
attualmente un edificio di stile neogotico eretto nel 1899 da Giuseppe
Gallo sul luogo dove sorgeva l'antica chiesa, restaurata fra il
XVIII e il XIX secolo. Accanto ad essa si innalza il bel campanile
barocco di impronta vittoniana, in cotto nella parte superiore su
un basamento per lo più costituito da materiale lapideo
(fonte:Il Piemonte paese per paese Bonechi Editore) |