Facchini - Lavandaia
Sui crocicchi delle vie principali stanziano
continuamente i facchini pronti al cenno di chi li richiede: essi trasportano
colla gerla o con piccolo carro qualsiasi oggetto; la loro mercede varia
da 40 cent. a lire 1,50 giusta la lunghezza della via da percorrere e il
peso degli oggetti da trasportare: per una gita di un chilometro o poco
più, con un sacco a mano bastano 40 o 50 cent.: per una gita dalle
stazioni delle vie ferrate a qualsiasi punto della città si dà
comunemente per compenso una lira. Un certo numero di facchini sono specialmente
autorizzati per il trasporto dei bagagli dalle stazioni delle vie ferrrate
al domicilio dei viaggiatori. Si può avere in essi fiducia: si abbia
peraltro l'avvertenza di osservare il numero da cui sono contrassegnati.
(Torino descritta da Pietro
Baricco, Torino, G. B. Paravia, 1869). |
Brentatore e mercato di vino
Il commercio del vino si svolse in piazza Carlina
dal 1678, autorizzato dalla duchessa Maria Giovanna Battista, fino al 1862,
quando fu trasferito in corso San Maurizio, in una sede munita di tre ampie
tettoie in ferro. Attivo tutti i giorni, particolare importanza rivestiva
il mercato del mercoledì. A un corpo speciale alle dipendenze dell'amministrazione
comunale spettava il compito di vigilare sulla qualità delle merci,
con le modalità così descritte da Baricco:"Periti delegati
dal Municipio assaggiano il vino man mano che s'introduce: il vino che si
riconosce nocivo alla salute viene sequestrato, ed il proprietario è
punito, ove abbia colpa. […] Per travasare e trasportare il vino in qualunque
luogo ciascuno può servirsi dei facchini (brentatori) che meglio
crede, e può con essi accordarsi del prezzo: sonovi peraltro alla
porta del mercato portatori di vino in buon numero pronti a prestar servizio
al cenno degli avventori". |
La manifattura di carrozze dei fratelli Diatto nell'intestazione
della fattura commerciale
(Archivio Storico della Città di
Torino) |
Intestazione della fattura commerciale del salsamentario
Luigi Ansaldi.
La bottega del salsamentario, pizzicagnolo
o salumiere, proponeva oltre a carni e pesci crudi o cucinati una vasta
gamma di gelatine, verdure, salse, conserve, patè e formaggi.
Collezione Falzone del Barbarò.
(Archivio Storico della Città di
Torino) |
Intestazione della fattura commerciale di Gioanni Gorgellino e dello
Stabilimento Borgo, noleggiatori di carrozze, vetture e cavalli.
(Archivio Storico della Città
di Torino) |
Intestazioni delle fatture commerciali delle drogherie Camilla e
Stura.
Collezione Falzone del Barbarò.
(Archivio Storico della Città di Torino) |
Fattura commerciale della confetteria dei viaggiatori Angelo Sciamengo
con sede in via Nizza, di fronte alla stazione
(Archivio Storico della Città di Torino) |
Intestazione della fattura commerciale del sellaio
Stefano Danna, con sede in via Carlo Alberto.
Collezione Falzone del Barbarò.
(Archivio Storico della Città
di Torino) |