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Porta Palazzo (Porta Pila e Balon)
Altre
immagini
De Amicis ha descritto la folla che si
gira e si agita confusamente "in mezzo a monti di frutta, legumi
e pollami, a mucchi di ceste e sacchi, tra il viavai delle carrette, tra
il fumo delle castagne arrosto. Venuto da Nizza Monferrato, Francesco
Cirio aveva bancarella a Porta Palazzo. La sera, in uno stanzone di Borgo
Dora, dopo molti tentativi riuscì a conservare in barattoli di latta ortaggi
e frutta, nacque così un'industria.
da supplemento de La Stampa |
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1914 angolo del Balon |
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Nel momento che si guardano queste fotografie
dantan su Porta Palazzo, per via dei collegamenti, consiglio
di leggere l'articolo di Guido Gozzano scritto per una rivista
in occasione dell'Esposizione Internazionale del 1911 (LEGGI) |
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I robivecchi del "Balon"
negli anni '50
(da Torino Ritratto di una città di L.Firpo) |
Vedute inedite del
mercato dei rigattieri. In primo piano si notano la cancellata
ed i pilastri che recintavano il cortile della vecchia casa
"Dla cort longa". Tale edificio è stato ristrutturato
da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
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Inondazione del Balon (1901)
4 ottobre 1901. "Nelle primissime
ore del mattino il Balon ha avuto la strana e grande sorpresa di una inondazione",
ha scritto un cronista, "e lo spettacolo singolare attrasse durante
tutta la giornata una folla di curiosi che assiepò le viuzze laterali,
il ponte Mosca e l'adiacente bassura, un pò come vedere un angolo di Venezia
a Torino.
da supplemento de La Stampa |
Incendio del Balon
18 giugno 1910 un vasto incendio distrusse
moltissime bancarelle del mercato delle stoffe. Si disse che
fu provocato dalle scintille del trenino a vapore per Leinì.
Tale avvenimento è anche cantato da Gipo Farassino
nella canzone " 'L trenin 'd Leinì". Una
rara immagine è qui documentata da questa foto.
da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa) |
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Esposizione Internazionale del
1911 Il 29 aprile 1911, alla presenza dei Sovrani,
delle massime autorità del Regno e dei rappresentanti dei
paesi ospiti, venne inaugurata l'Esposizione Internazionale,
organizzata per celebrare il primo cinquantenario della proclamazione
del Regno d'Italia. Nella prima foto, sulle rive del Po, collegate
da un ponte monumentale e da tre passerelle e da battelli,
si estendeva a perdita di vista una città fittizia (seconda
foto) sempre affollata, che occupava un'area di circa un milione
di metri quadrati tra il Valentino e la zona del Pilonetto
(area su cui sorse nel secondo dopoguerra Torino Esposizioni),
ebbe più di duecentomila visitatori.
da supplemento de La Stampa e de La Repubblica |
Veduta aerea dell'Esposizione
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Ingresso all'Esposizione |
I viali dell'Esposizione gremiti dai visitatori
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In prossimità del ponte Umberto I fu installata
una funivia che collegava le due sponde del Po
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Stazione di Porta Nuova gremita di spettatori
per il passaggio dei Sovrani all'innaugurazione dell'Esposizione
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Padiglione dedicato alla città di
Torino
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Villaggio alpestre C.A.I. in Piazza Quintino Sella |
Sottopassaggio del ponte Monumentale.
Il viale lungo il quale erano allineati i padiglioni dei diversi
stati esteri fu chiamato via delle Nazioni. I padiglioni dell'Italia
furono costruiti su progetto di Pietro Fenoglio, Stefano Molli
Boffa e Salvadori di Wiesenhoff. |
Padiglione dell'America Latina sulla riva
destra del Po.
L'area dell'esposizione era di circa 1.250.000 mq, dei quali
350.000 coperti. I padiglioni principali erano una trentina,
sparsi sulle rive del Po, nel parco del Valentino e a ridosso
della collina. |
Padiglione della Repubblica
Argentina sulla riva destra del Po.
Per visitare Torino durante l'Esposizione i piemontesi, acquistando
la tessera del costo di 1,25 lire, potevano usufruire dello
sconto ferroviario del 60% sul biglietto di andata e ritorno.
La tessera serviva inoltre ad ottenere ulteriori agevolazioni
sulle manifestazioni in programma. |
Padiglione del Brasile sulla riva destra
del Po.
Queste ultime foto esaltano la bellezza dei padiglioni che
si specchiavano maestosi nel Po. |
da Immagini di Torino d'Altri Tempi
(La Stampa) |
Cerimonia inaugurale dello Stadium,
momento culminante dell’Esposizione, in una cartolina
e in una tavola dell’«Esposizione di Torino 1911.
Giornale Ufficiale».
(Collezione privata e ASCT, Collezione Simeom, Da Archivio storico
comune di Torino) |
Lo Stadium di Torino. Nei riquadri
inferiori: ginnaste alla trave, gare femminili di tiro con l’arco,
maratoneta vittorioso in trionfo, in «L’Esposizione
di Torino 1911. Giornale Ufficiale».
(ASCT, Collezione Simeom, Da Archivio storico comune di Torino)
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Panorama dell’Esposizione e Padiglione
dell’Argentina e Monte dei Cappuccini (da archivio storico comune di Torino) |
Ingresso all'Esposizione con il monumento
ad Amedeo di Savoia (da Antologia
Illustrata del Piemonte-La Stampa) |
Padiglione della guerra (da
Antologia Illustrata del Piemonte-La Stampa) |
Padiglione della Musica (da
Antologia Illustrata del Piemonte-La Stampa) |
Padiglione della Moda (da
Antologia Illustrata del Piemonte-La Stampa) |
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Rete tramviaria
Posa di binari tramviari in via Lagrange
all'inizio del Novecento
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Inaugurazione Tram elettrico Torino-Trofarello
17 settembre 1904, la linea
per Moncalieri-Trofarello viene elettrificata. Il viaggio
durava 35 minuti e si raggiungeva Moncalieri dopo un percorso
di 9 km.
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Febbraio 1925, in piazza San Carlo vengono
tolte i binari della linea "6". Quello che si vede
è l'ultimo passaggio del tram. Nell'ordinanza del comune
si stabiliva oltre a togliere le rotaie anche che i carri
vi potevano circolare solo dalle 6 alle 9 ed sclusivamente
per rifornire i negozi.
da Memòria del Temp 1991 Ed. Il Punto
Piemonte in Bancarella |
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Tratto di muro romano con torre, ritrovato
nel corso degli scavi di fine Ottocento presso la Consolata
da Musei Civici di Torino |
Via Roma (1932)
Da piazza Carlo Felice, nel
1932 per la visita di Mussolini: bandiere, striscioni, fasci
littori che la notte si illuminavano. La maggior parte degli
uomini sono iscritti al partito e hanno all'occhiello il distintivo
con il fascio: alcuni per convinzione, altri perchè obbligati
come impiegati dello Stato, o per fare carriera o semplicemente
per quieto vivere.
da supplemento de La Stampa
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da supplemento de La Stampa
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Demolizione di via Roma
(1936-40)
Raso al suolo, e anche più
giù, l'isolato tra via Bertola e piazza San Carlo. C'era qui
la galleria Natta,
nella nuova via Roma vi sarà la galleria San Federico. Di
fronte, via Viotti: anch'essa in parte già demolita nel lato
di via Roma.
Filmato
da Archivio Luce (1' 55")
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Studio Ottolenghi, Abbattimento degli isolati
di via Roma, 1936
(Fototeca, album Via Roma anni trenta. Archivio
storico comune di Torino.) |
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Durante il rifacimento di
via Roma i negozi furono provvisoriamente sistemati in capannoni
allestiti in piazza San Carlo. Anche se la via pare oramai
ultimata, nella foto tali stand si vedono ancora montati;
servivano ai negozianti in attesa della fine dei lavori del
secondo tratto come si evince dalla foto a fianco.
da Immagini di Torino d'Altri
Tempi (La Stampa)
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da 365 volte Piemonte Ed. Il
Punto Piemonte in Bancarella |
Innaugurazione via Roma 1937
da Archivio Luce (1' 24")
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