La leggenda narra di una nobile coppia di Sassonia che si impegnò a compiere un pellegrinaggio fino a Roma, qualora le fosse donata la gioia di un figlio. Aleramo nacque durante il pellegrinaggio, nei pressi di Acqui Terme e subito rimase orfano dei genitori, assaliti da una delle bande di briganti che infestavano la zona.
Il giovane divenne un coraggioso cavaliere al servizio dell'imperatore Ottone I di Sassonia e si innamorò di sua figlia Alasia. I due innamorati, non avendo il consenso dell'imperatore, furono costretti a fuggire e andarono nei luoghi natii di Aleramo, che si adattò a fare il carbonaio.
Il cavaliere, però, attratto dalle imprese di coraggio, tornò a prestare servizio presso l'esercito imperiale, durante alcune rivolte scoppiate nel Nord Italia. Venuto a conoscenza della cosa, Ottone decise di perdonare i due giovani, concesse ad Aleramo il titolo di marchese e gli promise tanta terra quanta fosse riuscito a percorrere in soli tre giorni di sfrenata cavalcata. Quella terra è il Monferrato: durante la prova, infatti, Aleramo usò un mattone (mun, in dialetto) per ferrare (frà, in dialetto) il cavallo, dando, così, il nome a quel territorio.
Aleramo è un personaggio realmente esistito, la sua tomba si trova a Grazzano Badoglio ( AT ) e nello stesso tempo è una figura romantica che ha acceso infinite leggende.
Ogni anno, dal 1985, questa leggenda rivive attraverso una gara ippica, che ripercorre il tracciato di Aleramo lungo tutto il Monferrato Alessandrino.

La leggenda di Aleramo da Vojager (8' 19")