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CHIESA SAN FRANCESCO
DA PAOLA
Via Po angolo via S.Francesco da Paola. La chiesa
con l'annesso convento dei Minimi fur fondata in seguito ad un voto
di Maria Cristina di Francia e del marito, il futuro duca
Vittorio Amedeo I. Nel 1623, dopo quattro anni di matrimonio non
avevano ancora avuto l'erede al trono e decisero di invocare San
Francesco da Paola, protettore delle copie desiderose di procreare.
La nascita di Luisa, nel 1629, cui seguirono quelle di Francesco
Giacinto, di Carlo Emanuele e di altre tre figliolette, li spinsero
chiamare i Minimi a Torino. L'opera si presume sia di Andrea Costaguta
e iniziata nel 1633; fu consacrata solo nel 1730 e poi sottoposta
a diversi rimaneggiamenti. La facciata corrisponde all’unico tratto
di Via Po in cui i portici si interrompono.
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CHIESA S.S.
TRINITÀ
Via Garibaldi angolo via XX Settembre. Opera del
Vittozzi (1606), ma fu il Juvarra a rivestirla di marmi nel 1718.
La cupola risale al 1661; l'altare maggiore (1702) si attribuisce
al luganese Aprile; gli affreschi sono di Luigi Vacca e di Francesco
Gonin. Caratteristica è la sua struttura a pianta centrale tripartita
(tre altari, tre coretti, tre porte), a simbolica raffigurazione
della Trinità di Dio.
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CHIESA
SAN ROCCO
Via San Francesco d'Assisi 1. La costruzione barocca
fu realizzata da Francesco e Carlo Emanuele Lanfranchi nel 1667,
mentre la facciata fu ricostruita a seguito del piano di risanamento
della città del 1885. All'interno l'altare maggiore è
opera di Bernardo Vittone (1755); la statua lignea raffigurante
San Rocco è di Carlo Amedeo Botto.
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CHIESA SAN
FRANCESCO D'ASSISI
Via San Francesco d'Assisi 11. Si tratta del rifacimento,
iniziato nel 1608, di una costruzione fondata fra il Duecento e
il Trecento. L'assetto attuale è quello datole nel 1761 da Bernardo
Antonio Vittone.
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CHIESA dei
SANTI MARTIRI
Via Garibaldi. La chiesa è dedicata agli antichi protettori
della città Solutore, Avventore e Ottavio. La eressero i gesuiti
nel 1577 su progetto di Pellegrino Tibaldi. Di Filippo Juvarra il
disegno del bellissimo altare maggiore (1730).
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CHIESA MADONNA DEGLI
ANGELI
Via Carlo Alberto Piazzetta Madonna degli Angeli.
Originariamente la Chiesa apparteneva ad un complesso monastico
la cui distruzione ha snaturato l'edificio. Consacrata nel 1654,
divenne parrocchia nel 1834.
Restaurata nel 1853, nel 1901 Carlo Ceppi la rimodernò, disegnando
una nuova facciata e costruendo la cupola ed il campanile. Fu abbellita
dal Vacca, Sciolli e Reardino. Divenne santuario nel 1916.
La pianta è a navata unica, con cappelle laterali collegate
tra loro. Al di sopra dell'incrocio tra la navata e il finto transetto
si eleva la bella cupola semisferica del Ceppi, una delle prime
costruzioni in cemento armato di Torino. Il finto transetto, costituito
da due emicicli, ospita due maestosi altari di età barocca;
l'abside, semicircolare, conserva il marmoreo altare maggiore e
l'antico coro ligneo.
La facciata presenta una decorazione a grandi lastre marmoree. L'ingresso
è incorniciato in una grande arcata sostenuta da quattro
colonne. Nella lunetta centrale si trova un mosaico del 1961. La
decorazione dell'arcata è ripresa su tutto il perimetro della
chiesa e riproduce teste d'angelo
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CHIESA EX SS ANNUNZIATA
(ORTODOSSA)
Via delle Orfane, chiesa del 1570, in uso per
il culto Ortodosso Greco, dedicata alla natività di San Giovanni
Battista, ex Santissima Annunziata dell'Antico Istituto delle Orfane
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CONFRATERNITA DEL SANTO
SUDARIO
Via Piave-Via San Domenico.
La chiesa nasce come cappella dell'Ospedale dei Pazzerelli, istituzione
affidata nel 1728 da Vittorio Amedeo II alla congregazione del Santo
Sudario e realizzata - come altri ricoveri e conventi - in un isolato
nei pressi dei bastioni. L'edificio - ad aula con angoli smussati
- viene costruito su permesso reale del 1732 e disegno dell'ingegner
Mazzone in un terreno acquistato a fianco dell'ospedale. Inizialmente
l'oratorio è privo di accesso dalla strada e solo nel 1764
aperto al pubblico e dotato di facciata. Il progetto, ispirato al
fronte juvarriano di Santa Cristina, è attribuito a Giacomo
Antonio Paracca, a cui si deve anche il campanile (1766-70).
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CHIESA
MADONNA del PILONE
La chiesa, fatta costruire nel 1645 da Maria Cristina
di Francia a ricordo di un evento miracoloso verificatosi l'anno
precedente, prende il nome da un pilone votivo raffigurante l'Annunciata,
cui era stato attribuito il miracolo.
Venne ampliata nel 1779 e nel 1817 fu oggetto di alcuni rifacimenti.
L'interno è a navata unica con due cappelle laterali; dell'altare
maggiore fa parte un'altra immagine dell'Annunciata risalente al
1587
Il miracolo:
Nell' anno 1644, in una casetta di Torino, viveva
una famigliola povera ma felice. Il padre faceva il calzolaio; la
madre, Rita Molar, si occupava della casa e della piccola Margherita,
l'unica figlioletta. Un bel giorno d'aprile, madre e figlia si misero
lietamente in cammino: bisognava portare il grano al mulino, perché
la madia era quasi vuota. Era una festa per la donna e per la bimba
quella bella passeggiata, ed era anche l'occasione per far visita
alla mugnaia, cara amica di famiglia. Giunta al mulino, la giovane
donna depose con un sospiro di sollievo il pesante sacco e abbracciò
Giuseppina, l'amica. Il mugnaio frattanto era impegnato a rovesciare
il frumento nella tramoggia. Mentre la mola girava frantumando il
grano, la piccola Margherita correva intorno, osservando ogni cosa
con grande interesse. Vide una misteriosa porticina e, non sapendo
frenare la sua curiosità, l'aprì di colpo... Ahimè! Sovrastava proprio
la ruota del mulino e, trascinata dallo slancio, la bimba volò nel
gorgo.Un urlo spaventoso: già le pale avevano afferrato il corpicino
che affiorò due volte dal gorgo e poi scomparve.Mentre i lavoranti
del mulino, con lunghe pertiche, tentavano di ricuperare almeno
il corpicino straziato, la madre, trattenuta a stento dagli amici,
si lasciò cadere ginocchia davanti a un'immagine della Madonna posta
su un pilone presso il torrente. Sapeva di chiedere l'impossibile:
pure le parve che la Vergine si muovesse e trasvolasse leggera sulle
acque turbinose e spumeggianti del gorgo. E, mentre dalla folla
prorompeva un grido: «Miracolo, miracolo!», si vide la bambina emergere
viva dal fiume e tendere le braccia invocando la mamma.
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CHIESA SANTA GIULIA
La chiesa parrocchiale di Santa Giulia venne costruita per volontà
della marchesa Giulia Falletti di Barolo, su progetto del 1862 dell'architetto
Giovanni Battista Ferrante, in stile gotico. Si trova difatti all'incrocio
di due vie significative:via Giulia di Barolo e via Santa giulia.
Sulla facciata quattro statue in marmo di carrara rappresentano
San Carlo Borromeo, San Pietro, San Paolo ed il beato Sebastiano
Valfrè.
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CHIESA SANTA BARBARA
Via Assarotti angolo via Bertola, edificio religioso di valore documentario,
del gusto eclettico ottocentesco. Opera dell'Ing. Pietro Carrera risalente
al 1869
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CHIESA ANGELI CUSTODI
Via Avogadro angolo via San Quintino
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CHIESA SANTA RITA
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SINAGOGA
Nel 1884 si inaugura l'edificio attuale, in piazzetta
Primo Levi (già Via San Pio V) e nel 1942 durante un bombardamento
uno spezzone incendiario colpisce il Tempio, lasciando intatti i
muri perimetrali ma distruggendo le decorazioni interne e tutti
gli arredi. Nel 1949 la Sinagoga fu ricostruita
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Mons. Lorenzo Gastaldi, Arcivescovo di Torino,
negli anni 1871-1883, vedendo che la città si estendeva
e riconoscendo la necessità che nella parte meridionale
sorgesse una nuova Chiesa per comodità degli abitanti
residenti in questa zona, decise di elevarne una, e la volle
dedicata al martire San Secondo. Il Municipio diede il terreno
necessario, e l'Arcivescovo, nel 1874, prendendo a cuore la
costruzione del nuovo tempio, affidò l'incarico all'impresa
edile dei fratelli Bussetti che lavorarono su disegni dell'ing.
Vigna e dell'arch. Formento. Per mancanza di fondi i lavori
vennero sospesi per essere ripresi nel 1876 con la fabbricazione
della sacrestia e della casa parrocchiale subito abitata dall'allora
novello parroco don Leone Prato. Nell'Agosto del 1877 per
rendere omaggio a Pio IX, venuto a mancare, don Prato ottenne
che la Chiesa in costruzione fosse dichiarata monumento all'immortale
Pontefice.
Nella primavera successiva, grazie alle molte donazioni dei
fedeli, la fabbricazione della chiesa fu condotta con tale
fervore che nel Dicembre fu interamente ricoperto il tetto.
Negli anni successivi si fecero le volte, i pavimento, gli
altari le decorazioni, e il campanile. La nuova Parrocchia
di San Secondo fu aperta al culto dei fedeli, l'11 Aprile
1882, gesta di San Leone M. e solennemente consacrata da ben
11 Vescovi presenti alla Concelebrazione. Il busto di Pio
IX, fu collocato all'interno, di fronte al pulpito.
Dal sito ufficiale della Parrocchia
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| CHIESA
ORTODOSSA SANTISSIMO REDENTORE |
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La chiesa del Santissimo
Redentore si trova nella prima collina torinese (piazza Hermada),
non lontano dal centro della città. Costruita negli
ultimi anni del XIX secolo in uno stile eclettico tipico di
diverse cappelle di istituti religiosi a Torino, è
di proprietà dell'Istituto Villa Angelica, della Congregazione
delle Suore di Nostra Signora di Carità del Buon Pastore
(benemerite a Torino fin dai tempi di Re Carlo Alberto per
il loro impegno educativo in favore delle giovani in difficoltà).
La sospensione dell'uso della chiesa come cappella conventuale
ha suggerito l'assegnazione ad altre comunità in cerca
di sede, e con un impegno di garanzia dell'Arcidiocesi di
Torino, si è avuta nell'anno 2001 l'assegnazione della
chiesa alla comunità torinese del Patriarcato di Mosca. (fonte :sito della parrocchia) |
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