VIDEO ESPLICATIVO
DELLA MOLE ANTONELLIANA DA TV LEONARDO (2' 35")
I lavori per la costruzione della Mole iniziarono
nel 1863. L'edificio, il più alto in muratura d'Europa(m.167), progettato
dall'architetto Alessandro Antonelli (1798-1888), doveva ospitare
all'origine un tempio israelitico. Acquistata nel 1878 dal Comune,
che stanziò 40.000 lire di allora per il completamento della cuspide,
la Mole fu terminata nel 1897, divenendo sede del Museo del Risorgimento(oggi
museo del cinema). La struttura della cupola, interamente
in mattoni, si sviluppa secondo una trama di nervature reticolari,
capace di resistere a enormi sollecitazioni. Inizialmente sulla
punta era posto un angelo, ma nel 1902 un nubifragio lo distrusse.
Venne messa allora una stella; di nuovo un forte uragano il 23 maggio
1953 alle ore 19,25 lo distrusse insieme a 47 metri di costruzione,
che per fortuna non caddero orizzontalmente, ma perpendicolari alla
Mole, evitando cosi le case sottostanti. I lavori di ripristino
si conclusero il 31 gennaio 1961 con una nuova stella sulla vetta,
esteriormente identica all'originale, ma rinforzata.
IL MUSEO DEL CINEMA INTERNO MOLE
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Sulla vetta della Mole
- Natale 2007 dal TG3 (2' 25")
PIAZZA S. CARLO
Classica meta delle passeggiate torinesi,
tra le lucide vetrine dei negozi ed il profumo di pasticcerie
e di caffè dove si serve ancora il tradizionale bicerin,
sapiente miscela di caffè, cioccolato e panna(provare quello
in piazza della Consolata). Luogo di manifestazioni e concerti
sotto l'occhio vigile del monumento dedicato ad Emanuele Filiberto
('l caval 'd Brons). È uno dei più perfetti esempi dell'urbanistica
barocca, un tempo piazza Reale (in onore della Madama Reale
Cristina di Francia), fu costruita su disegno di Carlo di
Castellamonte nel 1640, a conclusione del primo ampliamento
della cinta urbana. Durante l’occupazione francese prese
il nome di piazza Napoleone, per poi assumere definitivamente
l’attuale denominazione. Una delle sue caratteristiche
è quella di essere totalmente porticata: ebbene, nell’Ottocento
i portici di ponente (quelli dove c’è Paissa
e il Caffè Torino, per intenderci) ospitavano il mercato
delle granaglie, mentre quelli di levante (sotto i quali si
aprono le vetrine di prestigiosi negozi di abbigliamento)
erano occupati dai venditori di frutta. Uno dei palazzi più
rappresentativi è quello che ospita il circolo del
Whist,
il tempio dell’aristocrazia sabauda: in un arco è
tutt’ora visibile una palla di cannone lanciata dai
francesi durante l’assedio del 1706. Le chiese gemelle
di S.Cristina
e S.Carlo, entrambe risalenti ai primi del '600, verranno
completate in tempi diversi, rispettivamente nel 1715 ad opera
dello Juvarra e nel 1834, a seguito di una pubblica sottoscrizione,
da Ferdinando Caronesi
PIAZZA C.L.N. Le statue della Dora e del Po
Opere di Umberto Baglioni (1936/1937)
PIAZZA VITTORIO VENETO
Vista dalla Gran Madre
Febbraio 2005 - Durante
gli scavi per il parcheggio, reperti archeologici rivedono la luce.
Una grande villa rustica d'epoca imperiale
romana è venuta alla luce durante gli scavi per il
parcheggio sotteraneo, e non solo. Le vestigia oggi occupano
circa mille metri quadrati, ma duemila anni fa erano ancora
più vaste.Gli archeologi della Sovraintendenza non
ne erano al corrente come invece lo erano al ritrovamento,
nel punto esatto, come cantine del cinquecento in buone condizioni,
le fortificazioni settecentesche di Torino, con il loro fossato.
Lo scavo ha riesumato una fossa comune, con resti umani che
risalgono all'epoca dell' Assedio di Torino del 1706, tra
i quali una bimba di circa 10 anni con una catenina al collo,
morta, si presume per lo scorbuto, malattia dovuta alla mancanza
di cibo fresco, nei giorni in cui la città difendeva
l'indipendenza del Piemonte.
LA GRAN MADRE E PIAZZA VITTORIO
VISTE DALLA TV LEONARDO(3'39")
(già Vittorio Emanuele I, fino al 1919, dopo la battaglia
conclusiva della prima guerra mondiale). La piazza (34.850 mq.)
digrada da via Po sino al fiume con un dislivello di circa 7 m.
che l'architetto Giuseppe Frizzi riuscì a dissimulare nella costruzione
degli edifici porticati ai margini del declivio(1818-1825). Di queste
due date, la prima è da attribuirsi a quando fu redatto il progetto,
interrotto dopo che le autorità si resero conto dell'elevato costo
di progettazione; la seconda, è l'anno in cui Carlo Felice diede
l'approvazione ai disegni del Frizzi il quale iniziò i lavori portandoli
a termine soltanto dopo un lustro.
Il ponte che unisce la piazza con la chiesa della
Gran Madre di Dio, misura, da spalla a spalla, 150 metri e consta
di "cinque archi ellittici di 25 metri ciascuno, impostati
al pelo delle basse acque"; è dunque il più lungo,
se n on il più grandioso, fra quelli che uniscono le due
sponde del Po a Torino. I lavori di costruzione ebbero inizio nel
1810, con il progetto e sotto la guida di Giuseppe Pertichamp, che
collocò in sito la prima pietra alla presenza del governatore
principe Camillo Borghese il giorno 22 novembre di quell'anno. Un
particolare curioso della cerimonia ufficiale: in un apposito incavo
del concio di base venne sigillato e consegnato alla storia un cofanetto
di cedro, avvolto in un astuccio di piombo e contenente un metro
d'argento ( il sistema metrico decimale era stato introdotto in
Piemonte l'anno prima), una collezione di ottantotto monete dell'epoca
ed una medaglia commemorativa.
PIAZZA CASTELLO
Monumento a Emanuele Filiberto Duca d'Aosta
Lateralmente alla statua, i due gruppi di quattro
soldati, posti intorno ad un prisma a base quadrata. I due
gruppi di soldati rappresentano: sul fronte un fante e un
alpino in attesa degli ordini guardano il Duca, i due soldati
verso l`interno sono un fante e un bersagliere che depongono
le armi, i due soldati verso l`esterno sono due fanti ancora
pronti all`azione, sul retro due vedette. Il monumento è completato
da due portabandiera con i nodi dei Savoia e con gli stemmi
di tutte le Armi e della Città di Torino, collocati ai lati
della piattaforma e in posizione avanzata.
Alfiere dell'Esercito Sardo
Una statua in marmo bianco rappresenta un alfiere
dell`Esercito Sardo in piedi, che tiene nella mano destra la
spada e nella sinistra la bandiera italiana., ai piedi del soldato
un cannone e un ramo con foglie di quercia. L’alfiere è posto
su un doppio basamento in granito che reca sul fronte un bassorilievo
e ai lati due stemmi.
Monumento ai Cavallieri d'Italia
Il monumento rappresenta un soldato a cavallo
su un piedistallo in granito, che poggia su un basamento a
gradoni; di contorno al basamento una serie di altorilievi
con fregi militari . Il cavaliere volge lo sguardo alla sua
destra, con il fucile in spalla, tiene con una mano le redini
e con l`altra uno stendardo.
Piazza
Castello è il cuore della città, misura 40.000 mq. ed è contigua
alla piazzetta Reale, da cui la separano la cancellata stile impero
di Pelagio Pelagi. Vero e proprio crocevia, urbanistico ma anche
storico. Tra le molte piazze di Torino, piazza Castello è quella
che maggiormente conserva l'impronta del passato. Ampia e quadrata,
essa è occupata al centro da palazzo Madama, l'edificio che più
di ogni altro riassume la millenaria storia della città. Si, perché
a Piazza Castello le varie epoche della storia di Torino sembrano
essersi date appuntamento e presentarsi.
I PORTICI E LA PIAZZA VISTI DALLA TV
LEONARDO(4'57")
Le statue poste ai lati della cancellata dell'ingresso
della piazzetta Reale raffiguranti Castore e Polluce Le due statue intersecano i loro sguardi in un
punto che, secondo la leggenda, sarebbe
l’entrata dell’inferno