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(foto del 1943)
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Il Duomo Altre
immagini
Il Duomo aveva di fronte l'elegante palazzo Richelmy
con portici come quelli di piazza S.Carlo e il gotico"palazzo
del Vescovo". In epoche diverse i due palazzi sono stati demoliti,
di fronte al Duomo è sorto negli Anni Sessanta un discusso edificio
per uffici comunali.
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Il Palazzo Richelmy |
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Una delle quattro porte della Torino romana qui
con le sovrastrutture medioevali. La torre di destra era adibita
a carcere femminile. E' il più antico monumento del genere
in tutto il mondo. Delle quattro porte della città romana
due furono abbattute, Porta Pretoria nel 1500 e Porta Marmorea nel
1600. Una fu inglobata in Palazzo Madama. L'unica rimasta è
Porta Palatina, la "Principalis Dextera". Le due statue
di Giulio Cesare e di Cesare Augusto sono una copia da modelli romani
e sono state donate alla città da Mussolini nel 1934.
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(foto del 1890ca)da supplemento de La Stampa
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Nel 1905 venne rimosso dalle mura bimillenarie un edificio
scolastico di stile ottocentesco, ultimo nella serie di manipolazioi
subite dalle totti romane lungo i secoli. |
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Porta Palazzo o Piazza della
RepubblicaAltre
immagini |
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Negli anni del dopoguerra Porta Palazzo rappresentò
il primo approdo per molti immigrati italiani del mezzogiorno e, la
domenica, divenne luogo deputato all'arruolamento volontario di manovali
per l'edilizia. Il contestuale degrado urbanistico, il sovraffollamento
e la carenza di servizi per il crescente numero di residenti convissero
con la grande capacità d'attrazione del più vasto mercato quotidiano
cittadino e con forme di impegno sociale cattolico e laico. Oggi Porta
Palazzo, a seguito di un notevole impegno per una completa riqualificazione,
è il mercato quotidiano all'aperto più grande d'Europa, 51.300 m²
. L'attrazione esercitata da un'area commerciale così estesa è forte:
le ondate migratorie interne del dopoguerra hanno lasciato il posto
a un crocevia di migranti di ogni etnia che, nella geografia del capoluogo
piemontese, ne fa una delle aree dove più si respira l'aria di metropoli,
detenendo il primato cittadino per la concentrazione di stranieri
residenti. |
Verso via Milano |
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da supplemento de La Stampa
Siamo a pochi metri dal Municipio e dal Duomo. Questo angolo nella
fotografia si chiamava via Giacomo Leopardi. Lo Spaccio Vini e Olii
è in un edificio medievale, le altre case hanno anch'esse troppi
anni. L'indecoroso "monumento" (vespasiano) in primo piano
è stato eliminato qualche anno dopo per costruirvi bagni popolari. |
Lo stesso angolo della foto a sinisttra qualche anno dopo con l'edificio
medievale detto la Casa del Senato |
da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
Piazza e via Quattro Marzo nacquero alla fine dell'800 dalla demolizione
di varie stradine ed edifici di abitazione popolare. Con via Pietro
Micca fu una delle due strade centrali dette "Diagonali"
che nacquero alla fine dell'800.
Nell'immagine si intravedono sulla destra i bagni pubblici ben
visibili nella foto sotto. .
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In questa foto via Porta Palatina che conduce
verso la piazza solcata all'epoca dalle rotaie del tramvai. |
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da supplemento de La Stampa
| PALAZZO REALE
Piazza Castello e la piazzetta Reale nelle prime
due foto, deserte, all'ingresso, accostate ai monumenti dei due
cavalieri di bronzo, c'erano le garitte delle sentinelle, come si
notano bene nella seconda foto. Non lasciavano passare chi si presentava
in maniche di camicia o gente con un fagotto. Si dice che il Palazzo
sia frequentato da tre entità "fantasmiche", una
delle quali era solita comparire nell’imminenza delle sciagure
che colpivano la città o la dinastia sabauda. |
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1943 |
Anni '50 |
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(foto del 1890) da supplemento de La Repubblica |
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Via Garibaldi da P.Castello Le prime
notizie di via Garibaldi, allora Dora Grossa, risalgono al 1437,
anno in cui il comune ordina ai proprietari delle case di selciare
a proprie spese il tratto di strada antistante. La via è la prima
a essere dotata di rete fognaria(1823) e di illuminazione a gas(1846).
Nota per le sue botteghe artigiane e per i suoi caffè, ha riacquistato
la sua fisionomia originaria, grazie ad una capillare ristrutturazione
e alla trasformazione in isola pedonale.
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da 365 Volte Piemonte Ed. Il Punto |
Altre
immagini di via Garibaldi
Nella foto a sinistra che riprende via Dora Grossa
(Garibaldi) si nota davanti al tram a cavalli una persona, era
lo scambista che azionava a mano lo scambio dei binari; seguiva
il tram per tutto il percorso a piedi.
La foto a destra la via fine anni '50 inizi '60
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da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
da supplemento de La Stampa
Piazza Castello ripresa dall'imbocco
di via Pietro Micca...
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luglio 1871 la prima ed unica linea ferroviaria su rotaia faceva
capolinea in piazza Castello. Nel 1874 furono aperte all'esercizio
pubblico altre due linee, che collegavano rispettivamente piazza
Castello alla barriera di Casale e, ancora, alla barriera di Piacenza.
Lo sviluppo totale dei binari era di 11.6 chilometri. Nel 1890 su
18 linee tranviarie di Torino ben sei partivano da qui e altre tre
vi transitavano. Una di queste era la linea barriera di Milano (nella
foto) la quale percorreva: corso Vercelli, corso Emilia, via Ponte
Mosca, Porta Palazzo, via Milano, via Palazzo di Città, piazza
Castello, via Roma, piazza Carlo Felice, corso Vittorio Emanuele
II, via Madama Cristina, corso Raffaello, corso Massimo d'Azeglio,
corso Dante, ponte Isabella fino alla strada di Moncalieri.
1923 |
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Via P.Micca da piazza Castello ancora da modificare
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... e come era negli anni '60 |
Il
monumento a Galileo Ferraris è opera dello scultore Luigi
Contratti. Inaugurato il 17 maggio 1903. Spostato poi nel corso
omonimo.
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1932 - La curiosità di vedere il primo tram con l'apertura
automatica delle porte a movimento pneumatico. Da notare anche il
vespasiano posto sulla destra... |
Ma in piazza Castello negli anni '60 c'era anche un distributore
di benzina |
Veduta dalla torre Littoria |
Torre Litoria in costruzione |
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Una rara fotografia a colori degli
anni '30 della Torre Littoria oramai terminata.
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da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
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Via della Zecca (ora via G.Verdi)
Tale nome deriva dal fatto che in questa via fin
dal 1870 aveva sede l'officina dove si coniavano le monete dello
Stato, attività che come tante altre, fu purtroppo negli
anni successivi trasferita da Torino a Roma. Via della Zecca all'epoca
era percorsa da due linee tranviarie: N.3(Barriera Casale-Barriera
di Francia) e N.6(Piazza Castello-Cimitero Generale) La caserma Arimondi si trovava al N°16
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da Immagini di Torino d'Altri Tempi (La Stampa)
Il Teatro Regio con a sinistra la Prefettura |
Dai Giardini Reali al
Teatro RegioAltre
immagini
Il sottopassaggio dei giardini reali, per mezzo
dell'attraversamento eseguito nel palazzo della Prefettura, permise
dal 1923 (anno dell'inaugurazione) di accedere a piazza Castello
provenendo da corso San Maurizio. Appena entrati nella piazza dal
suddetto passaggio, girando a destra, sotto i portici della Prefettura,
ci si imbatte in un altorilievo nel muro(1923), è dedicato
a Cristoforo Colombo; la particolarità di questa statua è
il "dito del viaggiatore" che sporge in avanti, come se
indicasse la via da percorrere: "la rotta della fortuna".
Molti torinesi, , in occasione di una prova importante (maturità,
laurea, matrimonio), lo toccano ed è per questo che lo troverete
decisamente lucido.
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Via Barbaroux / Via Santa Maria / Via Mercanti / Via T. Tasso
/ Via BoteroAltre
immagini |
Piazzetta dei Minusieri. al fondo via Barbaroux e sulla destra il
palazzo Capris di Cigliè
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Via Santa Maria angolo via San Dalmazzo
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Primo
tratto di via Santa Maria
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Secondo
tratto di via Santa Maria
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Via Mercanti angolo Via Monte di Pietà
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Via Torquato.Tasso angolo via Conte Verde
da Torino Anni 20 Ed.Valentino
foto di M.Gabinio |
Via Botero |
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Agli incroci con via Barbaroux, via P.Micca,
via XX Settembre si trova il Palazzo Bellia, imponente palazzo eclettico,
costruito nel 1892 dall'architetto Carlo Ceppi; è caratterizzato
da bovindo coronati da logge e da elementi decorativi in litocemento.
Via Pietro Micca nacque dallo sventramento dei vecchi quartieri
esistenti in questa zona. Con via IV Marzo fu una delle due diagonali
sorte in seguito alla delibera comunale del marzo 1885. Si trattava
appunto di collegare con questa grande arteria piazza Castello con
via Cernaia (già aperta nel 1885) e con la stazione di Porta
Susa.
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