TORINO
IL QUADRILATERO ROMANO VISTO DALLA TV LEONARDO(7'37")
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PIAZZA DEL PALAZZO DI CITTA'

(PIAZZA DELLE ERBE)

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Piazza che ospita il Palazzo Civico con la statua del Palagi ad Amedeo VI di Savoia detto Conte Verde (1853) donata dal re Carlo Alberto per ringraziare i torinesi che avevano partecipato ai festeggiamenti per lo sposalizio di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide di Asburgo-Lorena. L'opera si rifà ad un episodio del 1366: la presa di Gallipoli da parte di Amedeo VI, effigiato nell'atto di sferrare un fendente di spada al nemico.

LARGO IV MARZO

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Giovanni Battista Botero
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Alessandro Borella
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Casimiro Teja
Alla confluenza di via IV Marzo e delle vie Torquato Tasso e Conte Verde, questo largo appartiene alla Torino antica e vuole ricordare la storica data del 4 marzo 1848, giorno in cui venne promulgato lo Statuto Albertino. Adorno di un giardinetto, il largo, a breve distanza dal Duomo e dalle Porte Palatine, ha all'ingresso il monumento dedicato a Giovanni Battista Botero, il giornalista che fondò nel 1848 la Gazzetta del Popolo; è opera di Odoardo Tabacchi. Nella piazzetta un'altro busto ricorda un'altro giornalista, Alessandro Borella, medico, scrittore, uomo politico, nato a Castellamonte nel 1815. Un'altro monumento, uno dei curiosi presenti a Torino: è per il caricaturista Casimiro Teja, monumento che fino al 1924 si trovava lungo il Po, in corso Cairoli.

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Alcune case medievali della piazza (a sinistra, casa Broglia e a destra, la casa del Senato)
PORTE PALATINE

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In piazza Cesare Augusto, il più celebre ricordo dell’Augusta Taurinorum fondata dai Romani nel 28 A.C.: la porta di accesso al "castrum" romano, risalente al I secolo d.C. è uno degli esempi meglio conservati di porta romana. Davanti alla porta le statue di Cesare e Augusto.

PIAZZA STATUTO

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Piazza intitolata allo Statuto Albertino, promulgato il 4 marzo 1848. Il monumento al centro è dedicato ai caduti nella costruzione del traforo del Frejus (1870) che simboleggia il trionfo del Genio della Scienza (intelligenza) su Titano (forza bruta). La statua del genio alato, inaugurata il 26 ottobre 1879, è opera dello scultore Odoardo Tabacchi, i Titani furono scolpiti dagli allievi dell'Accademia Albertina ed costo totale fu di circa 84.000 lire. Nel verde di una rotonda si nasconde la minuscola stele (collocata nel 1808) che indica il punto base dei calcoli trigonometrici compiuti da Giambattista Beccaria nel 1759 per determinare la misura d'un grado del meridiano, che passa per Torino. Dicono che la piazza sia un "regalo" degli inglesi (diedero i soldi necessari per la sua costruzione nel 1864) ed è collocata proprio sul parallelo della Magia Nera, che ha come altri vertici Londra e San Francisco. Un caso?
Passeggiate per il centro e la sensazione è quella di essere sempre osservati, vi voltate... nessuno. Sorridete e proseguite. Ma il disagio, la sensazione di non esser soli continua. Da un portone vi sorride beffarda l’effigie del diavolo, dalle vetrine occhi di bambola vi osservano, dalla soglia di una dimora un gatto nero... Affrettate il passo e vi ritrovate proprio lì, leggete bene, Piazza Sta-tu-to. Ricca di luci e di ombre, le percepite. Vi dicono che a guardare in alto potreste imbattervi nell’astrolabio posto in cima al piccolo obelisco, il punto di passaggio del 45° parallelo, quello della "magia nera". E allora meglio abbassare lo sguardo, facendo attenzione però ai tombini: uno di essi è la porta degli inferi...
Ma dove "diavolo" siete finiti?!
Potete chiedere a chiunque qua intorno: sanno qualcosa di quest’alone magico che vi stordisce come un’interferenza?
Lo gnorri farà finta di nulla, i panni sporchi si lavano in casa; il logorroico aspettava solo la vostra domanda e inizierà a raccontarvi storie di maghi, misteri e strane tradizioni che esistono da tempi remoti...

PIAZZA SAVOIA

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(primariamente detta Susina o Paesana) Al centro svetta l'obelisco di Luigi Guareschi, istoriato con i nomi dei Comuni che, aderendo al progetto legislativo dell'abolizione del foro ecclesiastico (legge Siccardi del 1850), concorsero alle spese della sua erezione. I sopravvissuti... cui sarà affidata la ricostruzione delle opere umane dopo la paventata ecatombe atomica, rinverranno alla base del monumento e, forse, apprezzeranno il messaggio gastronomico che gli uomini del Risorgimento, con gesto rituale, intesero far pervenire a quelli del futuro: alcune manciate di sementi di cereali, un cartoccio di grissini (probabilmente ancora di frumento!), una bottiglia di barbera (altrettanto genuina, si suppone!), oltre ad una copia della Gazzetta del Popolo contenente la cronaca della cerimonia inaugurale ed alcuni esemplari di monete dell'epoca (1850).

TORRE ANGOLARE ROMANA
In via della Consolata, proprio a fianco della Basilica, si trovano questi resti Romani e come riporta la targa, pochi sono i resti in superficie della colonia romana Augusta Taurinorum, fondata nel 25 a.c. come avamposto per la Gallia.
al momento del ritrovo