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IL QUADRILATERO ROMANO VISTO DALLA TV
LEONARDO(7'37")
PIAZZA DEL PALAZZO DI CITTA'
(PIAZZA DELLE ERBE)
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LARGO IV MARZO |
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Giovanni Battista Botero |
Alessandro Borella |
Casimiro Teja |
Alla confluenza di
via IV Marzo e delle vie Torquato Tasso e Conte Verde, questo
largo appartiene alla Torino antica e vuole ricordare la storica
data del 4 marzo 1848, giorno in cui venne promulgato lo Statuto
Albertino. Adorno di un giardinetto, il largo, a breve distanza
dal Duomo e dalle Porte Palatine, ha all'ingresso il monumento
dedicato a Giovanni Battista Botero, il giornalista che fondò
nel 1848 la Gazzetta del Popolo; è opera di Odoardo
Tabacchi. Nella piazzetta un'altro busto ricorda un'altro
giornalista, Alessandro Borella, medico, scrittore, uomo politico,
nato a Castellamonte nel 1815. Un'altro monumento, uno dei
curiosi presenti a Torino: è per il caricaturista Casimiro
Teja, monumento che fino al 1924 si trovava lungo il Po, in
corso Cairoli.
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Alcune case medievali
della piazza (a sinistra, casa Broglia e a destra, la casa
del Senato) |
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PORTE
PALATINE
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PIAZZA STATUTO
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Piazza intitolata allo Statuto
Albertino, promulgato il 4 marzo 1848. Il monumento al centro
è dedicato ai caduti nella costruzione del traforo del Frejus
(1870) che simboleggia il trionfo del Genio della Scienza
(intelligenza) su Titano (forza bruta). La statua del genio
alato, inaugurata il 26 ottobre 1879, è opera dello scultore
Odoardo Tabacchi, i Titani furono scolpiti dagli allievi dell'Accademia
Albertina ed costo totale fu di circa 84.000 lire. Nel verde
di una rotonda si nasconde la minuscola stele (collocata
nel 1808) che indica il punto base dei calcoli trigonometrici
compiuti da Giambattista Beccaria nel 1759 per determinare
la misura d'un grado del meridiano, che passa per Torino.
Dicono che la piazza sia un "regalo" degli inglesi
(diedero i soldi necessari per la sua costruzione nel 1864)
ed è collocata proprio sul parallelo della Magia Nera,
che ha come altri vertici Londra e San Francisco. Un
caso?
Passeggiate per il centro e la sensazione è quella
di essere sempre osservati, vi voltate... nessuno. Sorridete
e proseguite. Ma il disagio, la sensazione di non esser soli
continua. Da un portone vi sorride beffarda l’effigie
del diavolo, dalle vetrine occhi di bambola vi osservano,
dalla soglia di una dimora un gatto nero... Affrettate il
passo e vi ritrovate proprio lì, leggete bene, Piazza
Sta-tu-to. Ricca di luci e di ombre, le percepite.
Vi dicono che a guardare in alto potreste imbattervi nell’astrolabio
posto in cima al piccolo obelisco, il punto di passaggio del
45° parallelo, quello della "magia
nera". E allora meglio abbassare lo sguardo, facendo
attenzione però ai tombini: uno di essi è la
porta degli inferi...
Ma dove "diavolo" siete finiti?!
Potete chiedere a chiunque qua intorno: sanno qualcosa di
quest’alone magico che vi stordisce come un’interferenza?
Lo gnorri farà finta di nulla, i panni sporchi si lavano
in casa; il logorroico aspettava solo la vostra domanda e
inizierà a raccontarvi storie di maghi, misteri e strane
tradizioni che esistono da tempi remoti... |
PIAZZA SAVOIA
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(primariamente detta Susina o Paesana)
Al centro svetta l'obelisco di Luigi Guareschi, istoriato
con i nomi dei Comuni che, aderendo al progetto legislativo
dell'abolizione del foro ecclesiastico (legge Siccardi
del 1850), concorsero alle spese della sua erezione.
I sopravvissuti... cui sarà affidata la ricostruzione
delle opere umane dopo la paventata ecatombe atomica,
rinverranno alla base del monumento e, forse, apprezzeranno
il messaggio gastronomico che gli uomini del Risorgimento,
con gesto rituale, intesero far pervenire a quelli
del futuro: alcune manciate di sementi di cereali,
un cartoccio di grissini (probabilmente ancora
di frumento!), una bottiglia di barbera (altrettanto
genuina, si suppone!), oltre ad una copia della Gazzetta
del Popolo contenente la cronaca della cerimonia
inaugurale ed alcuni esemplari di monete dell'epoca
(1850). |
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TORRE ANGOLARE ROMANA |
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In via della Consolata,
proprio a fianco della Basilica, si trovano questi resti
Romani e come riporta la targa, pochi sono i resti in
superficie della colonia romana Augusta Taurinorum,
fondata nel 25 a.c. come avamposto per la Gallia. |
al
momento del ritrovo |
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