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MONUMENTO A VITTORIO EMANUELE II
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Al centro della rotonda di corso Galileo Ferraris e corso
Vittorio Emanuele II è issata sopra un piedistallo di 26 m
d'altezza la statua bronzea ( 9 m) del Re galantuomo,
modellata dallo scultore Pietro Costa nel 1899.
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MONUMENTO A GALILEO FERRARIS
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Proseguemdo per Corso Galileo
Ferraris, lasciando alle spalle la Galleria d'Arte Moderna,
ci si imbatte nel monumento eretto all'incrocio del corso
con i corsi Trieste e Montevecchio. Dedicato al Ferraris,
è opera di Luigi Contratti, nel 1902, e raffigurante
lo scienziato in piedi, molto rassomigliante anche nell'atteggiamento,
come ci è descritto dai biografi, ed ha ai suoi piedi
una statua femminile nuda, alquanto procace, a simboleggiare
in marmo La Verità. Contro questa allegoria
femminea si sono da sempre scatenati i vandali con ogni sorta
di oltraggi sino a che le hanno asportato un braccio.
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ALESSANDRO LAMARMORA
(Monumento e giardini)
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Via Cernaia. Il giardino venne realizzato
nel 1863 dall’architetto francese Barillet Deschamps. All’interno
venne collocato il monumento dedicato al generale Alessandro
Lamarmora eroe della guerra di Crimea e fondatore del Corpo
dei Bersaglieri (opera di Giuseppe Cassano) e verso via Bertola
il monumento al Centenario del Corpo dei Bersaglieri (opera
di Ceragioli Giorgio) collocato nel 1936. Il giardino ospita
anche le due fontane monumentali, dette dei Mascheroni e una
coppia di vasi in ghisa risalenti all’Ottocento con
putti.
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MONUMENTO AL CARABINIERE
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"Nei secoli fedele". Motto
storico dei Carabinieri. Il monumento, che sorge ai margini
dei giardini Reali in corso San Maurizio, risale al 1933 progettato
dallo scultore Edoardo Rubino. L'opera, voluta dalla principessa
Laetitia di Savoia, doveva inizialmente sorgere in una caserma
torinese, ma il regime fascista (se si guarda l'opera con
attenzione vi è un chiaro richiamo) volle che fosse molto
più grande e sarebbe dovuta sorgere ai Giardini Reali, dove
ogni cittadino avrebbe potuto ammirarla traendone "insegnamento
e guida". |
MONUMENTO AD
AMEDEO DI SAVOIA DUCA D'AOSTA
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Corso Massimo d'Azeglio di fronte
a corso Raffaello(To Expo). Il monumento, collocato
nell'adatta cornice naturale del Parco del Valentino,
fu inaugurato il 7 maggio 1902, in occasione della Prima
Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna.
L'originale ideazione dello scultore Davide Calandra
ed il brillante superamento di non poche difficoltà
statiche e costruttive decretarono un meritato successo
di critica e di pubblico. Alto cinque metri e pesante
cinque tonnellate e mezza, venne fuso a Torino. |
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MONUMENTO AD ASCANIO SOBRERO |
MONUMENTO A CESARE BATTISTI |
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A poca distanza dal monumento
di Amedeo di Savoia si trovano (quasi nascosti alla vista)
due monumenti. Il primo dedicato ad Ascanio Sobrero firmato
“C. Biscarra G. Ceragioli” sul lato sinistro del
busto. Il monumento a Sobrero (1812-1888) ricorre alla metafora
del traforo del Frejus – un genio simboleggia la nitroglicerina
che frantuma la roccia – per ricordare le dirompenti
ricerche sull’acido nitrico del chimico piemontese.
In origine l’Accademia Albertina affidò l’incarico
a Pietro Canonica (1908) ma l’imminenza dell’apertura
del congresso nazionale di Chimica fece propendere per due
artefici meno “impegnati”: Biscarra junior e Ceragioli
che lo svelarono nel maggio del 1914. La potenza della chimica
è qui dunque incarnata dalla robusta nudità
del genio che immediatamente richiama i Prigioni di Michelangelo,
riletti attraverso Rodin e le flessuosità Liberty.
Il secondo a Cesare Battist, politico irridentista (1875/1916),
un busto che alla vista passa inosservato dalla frenesia moderna,
anche se si trova in un parco dove la calma dovrebbe essere
d'obligo. Opera di Giuseppe Canavotto. |
MONUMENTO AL
POETA PIEMONTESE NINO COSTA |
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Sempre nei giardini
del Valentino, vicino al monumento all'Artigliere, si trova
un busto dedicato al più noto poeta piemontese, Nino Costa
(1886/1945). Scultura di Andrea Campi, il ritratto scultoreo
del poeta Nino Costa affiora dalla stele, in cui furono incisi
versi della sua poesia "Nivole", eternando lo sguardo
e le parole dell’artista volti alla città cui
dedicò molti dei suoi componimenti. Nino Costa fu il
principale interprete del sentimento popolare piemontese,
nella prima metà del Novecento, componendo poesie ricche
di emozioni che resteranno nel cuore di Torino. |
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MONUMENTO A S.GIUSEPPE
CAFASSO (Rondò dla forca) |
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Il monumento dedicato a S. Giuseppe Cafasso,
il prete della forca, è posto nel punto dove questa
operava. (nella congiunzione tra corso Principe Eugenio e
corso Valdocco)
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PIAZZALE DUCA D'AOSTA |
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Nel quartiere Crocetta-San Secondo
è all'incrocio del corso Duca degli Abruzzi e dei corsi
Duca d'Aosta e Trento. Il piazzale si apre in un quartiere
residenziale con ville
e villini costruiti dove vi erano prati agli inizi del
Novecento. Al centro della piazza si alza il monumento dedicato
al Fante d'Italia, al soldato che combattè in tutte
le guerre e su tutti i fronti. In bronzo, venne realizzato
dallo scultore Angelo Balzardi. Fu inaugurato nel 1961 durante
le celebrazioni per il centenario dell'unità nazionale.
(da Piazze di Torino di Enzo Rossotti)
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MAUSOLEO BELA ROSIN
Edificio neoclassico di Torino, molto simile al
Pantheon di Roma ma più piccolo, fatto costruire come tomba
di famiglia dai figli di Rosa Vercellana, soprannominata Bela Rosin
(Bella Rosina). Il mausoleo si trova in un parco di circa trentamila
metri quadrati di forma rettangolare allungata, circondato da un
muro di cinta alto circa tre metri e largo cinquanta centimetri,
affacciato su Strada del castello di Mirafiori, al confine tra il
comune di Torino e quello di Nichelino. L'ingresso si trova sul
lato occidentale del parco, attraverso un cancello in ferro battuto
con le insegne dei Conti di Mirafiori.Il mausoleo fu progettato
dall'architetto Angelo Demezzi nel 1886 e ultimato nel 1888. La
storia del mausoleo è stata tormentata da episodi drammatici
e e degradanti fino al recente restauro.
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IGLOO MERZ
L'incrocio tra Corso Lione e Corso Mediterraneo
ospita la scultura dell'artista Mario Merz chiamata Igloo, immersa
in un'ampia fontana. La scultura è diventata, nell'iconografia
cittadina, uno dei simboli della riqualificazione della città
di Torino. Mario Merz, scomparso nel 2003, è uno degli artisti
italiani più importanti della seconda metà del XX
secolo. Il creatore degli Igloo possiede ormai la propria fondazione,
aperta nell'aprile 2005. È ospitata in un edificio industriale
degli anni '30, un'ex fabbrica Lancia.
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MONUMENTO A VINCENZO VELA
La statua, opera realizzata nel 1911 da Annibale Galateri,
è posta al fondo di corso Stati Uniti, a ridosso di corso
Castelfidardo di fronte alle vecchie Officine Grandi Riparazioni
(OGR), oggi in fase di riqualificazione. In un primo tempo
la statua era posta di fronte alla Galleria di Arte Moderna,
distrutta dai bombardamenti, venne spostata nel luogo attuale
nel 1957.
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La fontana, opera di Cesare Biscarra,
si trova ai piedi dei Monti dei Cappuccini ed è stata
posta in loco nel 1938. Ornata da un gruppo statuario di putti,
allegoria delle quattro stagioni, disposto su un basamento nel
perimetro di un bacino circolare delimitato da un basso cordolo.
La scultura si compone di quattro infanti affiancati, in varie
pose, nell’atto di sostenere differenti elementi simbolici delle
stagioni. Dal basamento scaturiscono due zampilli d’acqua di
cui uno posteriore che si riversa in una vasca di limitate dimensioni
e uno anteriore che fluisce, su gradoni, verso l’ampia vasca
della fontana (raramente si vede l'acqua). |
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